Per alluce valgo si intende una deviazione dell’alluce di oltre venti gradi rispetto alla sua normale morfologia del piede verso le restanti dita. Questa è un’affezione del piede ben evidente soprattutto nella popolazione con età superiore ai 40 anni, ed ha un’incidenza maggiore tra le donne.
La fisioterapia è fondamentale nella prevenzione e nella cura di questa condizione, e in questo articolo vi spiegherò in cosa consiste un percorso fisioterapico per la riabilitazione dell’alluce valgo.
Il ciclo riabilitativo è impostato in base al grado di degenerazione dell’articolazione:
- Per una deviazione minore di venti gradi si effettua fisioterapia preventiva;
- Per una deviazione prossima ai venti gradi si effettua una fisioterapia riabilitativa;
- Per una deviazione maggiore ai venti gradi potrebbe essere utile la correzione chirurgica, e in tal caso si effettua una fisioterapia specifica prima dell’intervento e post-operatoria per il recupero.
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La fisioterapia preventiva
Ha lo scopo di impedire l’aggravarsi della patologia, e se si interviene per tempo è possibile ripristinare la corretta fisiologia del dito e di tutto il piede. In questa fase il fisioterapista insegna al paziente i comportamenti a rischio da evitare, gli esercizi attivi e le tecniche di auto-trattamento da fare a casa. In questa fase, non essendoci ancora una condizione infiammatoria conclamata, non è necessario l’utilizzo di mezzi fisici, può invece essere utile l’utilizzo d plantari e ortesi adatte alla patologia.
La fisioterapia riabilitativa
Come suggerisce il nome, si interviene per riabilitare una struttura danneggiata. In tal caso il paziente presenta i segni caratteristici di questa condizione:
- Eritema cutaneo;
- Dolore nella tipica sporgenza ossea nella parte interna dell’avampiede;
- Scarsa mobilità dell’articolazione metatarso-falangea dell’alluce, e delle restanti dita del piede che, a causa della pressione esercitata dall’alluce, sono tutte orientate verso il margine esterno del piede.
L’alluce valgo porta il paziente ad avere dolore e difficoltà al cammino, soprattutto se indossa scarpe col tacco, con la suola rigida o con la parte finale (dopo ci sono le dita) stretta. Oltre ad insegnare esercizi di auto-trattamento e i fattori di rischio, è necessario iniziare un ciclo fisioterapico costituito di:
- Terapia manuale: in cui il fisioterapista tramite tecniche adeguate, migliora la mobilità dell’articolazione danneggiata e di tutto il piede.
- Terapia fisica: per migliorare la sintomatologia dolorosa e controllare l’infiammazione. Nel caso dell’alluce valgo, salvo le controindicazioni particolari che potrebbe presentare il paziente, integriamo le tecniche manuali con: tecar terapia, laser ad alta potenza, ultrasuoni ed interix.
Il trattamento di fisioterapia deve essere completato dall’ausilio di ortesi specifiche per l’alluce valgo che si possono acquistare in qualsiasi sanitaria.
La fisioterapia in caso di correzione chirurgica dell’alluce valgo.
Esistono casi in cui la deviazione dell’alluce, rispetto alla normale posizione fisiologica, supera anche i quaranta gradi. Capita infatti di vedere l’alluce così deviato che si posiziona sotto o sopra le altre dita del piede, condizionando tutta la biomeccanica del piede e la dinamica del passo.
- Quando è necessaria l’operazione ?
L’intervento chirurgico si attua quando la deviazione è troppo importante (maggiore ai 20°) e la fisioterapia non riuscirebbe a risolvere i sintomi.
- Quali sono le principali controindicazioni all’intervento?
Le controindicazioni principali riguardano in particolare l’aspetto circolatorio. Ad esempio, dovrebbero essere valutate con particolare accuratezza tutte quelle persone che soffrono di insufficienza venosa profonda, e che magari hanno sofferto di flebite, tromboflebite o di safenectomia (asportazione della vena safena). Anche i pazienti cardiopatici devono essere visitati con attenzione, in modo da escludere la presenza di condizioni pericolose come la stenosi o l’insufficienza valvolare, i versamenti pericardici, le aritmie ecc…).
- In cosa consiste l’intervento?
Si esegue una correzione chirurgica dell’alterazione morfologica del dito. Questo può avvenire mediante varie tecniche operatorie come la Tecnica di Austin, la Tecnica di Scarf o Tecnica di Bosh.
In questi casi si esegue una fisioterapia pre-operatoria in cui:
- si insegnano tutte le accortezze e tutti gli esercizi che il paziente dovrà eseguire dopo l’operazione;
- si effettuano delle terapie in modo da portare il paziente al giorno dell’intervento nelle migliori condizioni (es. riducendo il dolore e l’infiammazione, e facendo recuperare un po’ di mobilità qualora fosse possibile).
A seguito di un periodo di immobilizzazione e riposo, necessario per far rimarginare le lesioni chirurgiche si inizia il percorso fisioterapico. Nella prima fase ci si concentra sul drenaggio del piede, sullo scollamento della cicatrice, e sul recupero dell’articolarità. Successivamente si passa al recupero: del trofismo muscolare e della deambulazione.